Comune di Tresnuraghes nel Montiferru in Provincia di Oristano Sardegna
Paese di circa 1400 abitanti situato ad un’altitudine di 257 m, si trova all’estremità settentrionale della provincia.
Il principale centro abitato della Planargia prende il suo caratteristico nome dall'antica presenza nell'abitato di tre nuraghi, dei quali due sono ormai scomparsi mentre del terzo restano solo pochi filari di muratura.
Chiesa di Santa Croce
La chiesa dedicata originariamente a San Tommaso è molto antica e presenta la pianta a croce latina.
La semplicissima facciata è caratterizzata dalla presenza di un bel rosone a quadrifoglio in posizione centrale, sovrastato da una cornice che taglia orizzontalmente la facciata.
Chiesa di San Giorgio
La parrocchiale dedicata a San Giorgio è caratterizzata dalla maestosa cupola. Il monumento venne edificato nel 1838 sopra una precedente chiesa risalente al 1500, attorno alla quale si estendeva il vecchio cimitero. L'utilizzo della pietra a vista le conferisce una particolare monumentalità mentre le tecniche costruttive utilizzate la rendono molto interessante e sicuramente meritevole di una visita.
Chiesa di Sant'Antonio
Situata all'uscita del paese lungo la strada che porta alla chiesetta di S. Marco, domina la vallata in direzione di Porto Alabe. Particolare la tecnica costruttiva, che a prima vista la rende simile ad un bunker: su ogni lato della struttura sono infatti presenti ben quattro contrafforti. La volta è caratterizzata dalla presenza di una cupola che contribuisce a rendere tutto l’insieme più arioso.
Chiesa di
San Marco
Chiesetta campestre di origine medioevale, sorge a circa 10 Km dal paese in posizione scenografica sulla collina omonima: dall’alto è possibile scorgere lo splendido panorama circostante, ed in lontananza i ruderi dell’antica cartiera “Sa fabbrica”.
Attorno ad essa si trovano i caratteristici “muristenes”, le piccole casette utilizzate dagli abitanti del paese durante i festeggiamenti in onore del Santo.
Nei pressi è visibile una roccia, scolpita dagli agenti atmosferici, che nella forma ricorda un leone: su di essa la fantasia popolare ha creato una serie di leggende.
Betilo
Situato lungo la strada per Foghe si trova un betilo in ottimo stato di conservazione
Cartiera Sa Fabbrica
Nei pressi della chiesetta campestre di San Marco (prima di giungere alla chiesa si lascia la strada asfaltata per deviare a sinistra su una strada sterrata, si giunge ad un ovile e da qui, a piedi, si scende alla cartiera) è possibile scorgere nel fondovalle le rovine della mai utilizzata cartiera detta Sa fabbrica, fatta costruire nel 1809 ai forzati delle galere sabaude, nel tentativo di sfruttare la loro forza lavoro gratuita e l’energia delle acque del Rio Foghe. Di essa rimangono quasi per intero le strutture portanti in conci d’ignimbrite bosana e la volta della derivazione attraverso la quale l’acqua avrebbe dovuto azionare le macchine. E' difficile trovare strutture industriali così rifinite, imponenti ed eleganti nell'isola. La costruzione aveva pianta rettangolare, con ampie volte che all'interno creavano grandi saloni. Bellissime due delle facciate, con eleganti finestre e particolari realizzati in pietra calcarea perfettamente scalpellata. L'alto valore architettonico della struttura e il suo inserimento nel paesaggio la rendono interessante e ricca di fascino.
Torri costiere spagnole e rio Foghe
Una particolare caratteristica è che da ciascuna di esse si possono scorgere le due successive. La torre Columbargia si trova nella zona di Porto Alabe, l'unico centro balneare della zona, mentre la torre di Foghe è situata presso la selvaggia costa di Porto Foghe.
Nelle vicinanze della torre di Foghe sono venute alla luce le tracce di un’insediamento preistorico testimoniato da una grande quantità di materiale fittile e litico attribuibile a Neolitico. Non vi è omogeneità di forme e di stili decorativi, ma si trovano mescolati reperti di varie età.
Dolmen "Su Ju Malmuradu"
È visibile lungo la strada per Foghe.
Nuraghe Nani
Si trova sul ciglio della strada a destra del riu Mannu: è un nuraghe monotorre dalla circonferenza di 38 m, con l'ingresso a sud sovrastato da architrave regolare con finestrino di scarico. Nell'andito, lungo 4 m e largo 1,2, si trova a sinistra la scala mentre manca la garitta. La camera eccentrica del diametro di 4 m è arricchita da due nicchie equidistanti strette e profonde.
Il paramento esterno è in pietre basaltiche di medie dimensioni di lavorazione accurata, disposte in file regolari; le pareti della camera sono invece in blocchi sbozzati, uniti con scaglie e malta di fango su 20 filari.
Il nuraghe è circondato da un doppio muro concentrico a sfoglie spesso in tutto 3 m. Da un lato il muro si interrompe; dall’altro invece è alto 5 m e presenta una torretta di 6 m di diametro con l'ingresso piattabandato volto a sud-est.
Nel pendio sotto il nuraghe si trovano i resti d'una decina di capanne circolari e qualche tratto di muro rettilineo: avanzi di età nuragica e romana confermati anche dai reperti ritrovati.
Ponte romano di Olgiame
Testimonia la presenza della strada che univa Tharros e Cornus a Turris Lybissonis.