Comune di Mogoro in Marmilla nella Provincia di Oristano Sardegna
Grosso centro agricolo della Marmilla, situato su un altopiano basaltico detto Struvine, al limite meridionale del Monte Arci.
Ha una popolazione di 5000 abitanti e la sua economia si basa sull'agricoltura, sulla pastorizia e sull'artigianato tessile, di cui sono famosi i tappeti e gli arazzi dai vivi colori.
Un appuntamento da non perdere è la Fiera del Tappeto Sardo e dell’Artigianato, che si svolge nel mese di luglio ed è oramai divenuta uno degli appuntamenti più significativi per il settore dell’artigianato artistico ed un richiamo irrinunciabile per le imprese del settore.
Capoluogo della curatoria medievale di parte Montis nel giudicato di Arborea fu, nel 1500, sotto la dominazione aragonese poi divenne feudo dei Centelles e quindi degli Osorio.
Numerosi frammenti di ceramiche punico-romaniche sono presenti in tutto il territorio. Nelle vicinanze dei ruderi della chiesa di Bonorcili è stato rinvenuto un insediamento romano con necropoli: edifici in opus caementicium e un ambiente termale con pavimento in cocciopesto, nel quale l’acqua giungeva tramite una canalizzazione in conci di calcare.
Chiesa del Carmine
Eretta nel XIV secolo in conci di arenaria, costituisce un’interessante esempio di passaggio dal romanico al gotico. Della struttura gotica restano in vista la facciata, il fianco settentrionale e l’abside. Questa chiesa colpisce soprattutto per la cura dei dettagli nelle cornici di coronamento, negli archetti pensili lobati e a sesto acuto e nei peducci di sostegno degli stessi. L’interno è ad una navata (con copertura in legno) chiusa da un’abside semicircolare coperta a catino. A sinistra della bifora che si apre nella facciata in stile tardo-romanico è presente una rozza scultura con tre figure. La facciata ha un architrave con arco di scarico sopra il portale romanico, e il bel paramento è in pietra calcarea dal colore giallastro. Il portale del lato sinistro è caratterizzato da un arco a sesto acuto impreziosito con elementi gotici; le monofore dei fianchi e dell'abside sono tutte a doppio strombo con archi semicircolari.
Chiesa di S.Antioco
Risalente al secolo XV, la chiesetta presenta una facciata in blocchi di basalto di dimensioni irregolari, caratterizzata sulla destra da un piccolo campanile a vela e da un rilievo antropomorfo di difficile comprensione.
Situata su un rialzo che domina le campagne circostanti, la chiesa di Sant’Antioco era parrocchiale fino al 1524. Sebbene pesantemente modificata, prima con un allungamento nel 1921 e successivamente con una copertura in cemento armato, conserva la facciata in conci di basalto di matrice tardo-romanica, uno dei quali mostra una figura umana in rilievo. Le pareti interne sono tappezzate di ex-voto dedicati a San Bernardino da Siena, tra cui uno risalente al 1862.
Chiesa di San Bernardino
La chiesa parrocchiale di S. Bernardino da Siena, in stile barocco, risale probabilmente al XVII secolo in quanto la data del 1715 scolpita su una pietra della facciata è dovuta ad un restauro successivo. All’interno, caratterizzato da una navata con otto cappelle, si trovano una croce d’argento del 1603, il venerato reliquiario del miracolo di Mogoro e una tavola con lo stesso soggetto, opera del pittore sardo F. Pinna (1619).
Villaggio e chiesa di Carcaxia
A circa 2 km da Bonorcili, presso la sponda sinistra del Rio Mogoro, sorge l’antico abitato di Carcaxia le cui rovine sono tuttora visibili. Il fatto che Carcaxia non sia menzionata in nessun trattato medioevale fa presumere che essa non fosse un vero paese ma una frazione o un centro agricolo di Bonorcili.
Nei pressi di questo antico abitato si trova la chiesetta di Santa Maria di Carcaxia, dedicata alla Vergine Assunta in Cielo, la cui costruzione risale probabilmente all’anno 1000. Nel 1750 ha subito una parziale demolizione e i materiali sono stati riutilizzati per fabbricare il ponte vecchio sul rio Mogoro, infine nel 1921 la chiesa è stata riedificata e riportata all’antico splendore.
A Piscina Monti, nei pressi della chiesetta di Carcaxia, sono state rinvenute due tombe vicinissime l’una all’altra. Una è la tomba di un adulto, costruita con bellissimi lastroni di calcare accuratamente lavorati, l’altra è quella di un bambino, deposto in un rozzo sarcofago sempre di calcare.
Villaggio di Puisteris
Costruito da gruppi umani appartenenti alla cultura di Ozieri su un sito frequentato già nel Neolitico medio, sorge su un’altura al margine del Campidano nella quale sono venute alla luce le tracce di 267 capanne. Nel punto più alto del villaggio sono stati rinvenuti una mensa sacrificale, tre enormi banconi e una grossa piastra circolare in basalto, facenti parte di una sorta di spazio sacro all’aperto. Sono state trovate inoltre alcune statuine in marmo ed in terracotta interpretate come Dea Madre e Dea degli occhi e migliaia di oggetti litici e ceramici. Numerosi infine i manufatti in basalto e gli strumenti e le armi di ossidiana, proveniente dal vicino Monte Arci.
Ponte romano
Dalla strada statale 131 all’altezza del bivio di Mogoro si imbocca una stradina bianca che, nel suo tratto terminale, risale la riva sinistra del rio Mogoro fino ad arrivare in regione Muntanaxis: qui si trovano i ruderi di un ponte romano ad una sola arcata. Impostato su piedritti a base rettangolare in pietra calcarea squadrata, con rostri triangolari a monte, esso presenta una leggera gobba al centro dell’arco.
Il piedrito sulla sponda sinistra ha come spalla la collina mentre quello a valle è quasi completamente distrutto.
Nuraghe Cuccurada
Si trova al margine ovest dell’altopiano basaltico di Mogoro, dal quale si ha un ampissima veduta della pianura del Medio-Campidano. Il nuraghe, edificato intorno al 1500 a.C. in una località già precedentemente abitata (cultura di Monteclaro), è costituito da una torre primitiva e da un fasciame di tre torri marginali unite da una cortina rettilinea. La sua altezza massima è di circa 12 metri.
Nuraghe Mudegu
Situato in regione Su Pranu, ad un’altezza di 37 metri ai piedi dell'altopiano basaltico di Mogoro, è poco distante dall'antica chiesetta di Santa Maria del villaggio di Cracaxia. Il nuraghe è costituito da una torre primitiva alla quale si addossa una torretta secondaria edificata in epoca successiva; un cortile a mezzaluna con ingresso a sud raccorda le due torri e ne riceve le aperture. Ad ovest della torre primitiva vi sono i resti di un altro cortile racchiuso, tranne per una parte mancante ad occidente, da due rami di muro rettilinei che ripiegandosi ad angolo formano il lato frontale ad ovest. Probabilmente il recinto, irregolarmente quadrangolare, serviva per accogliervi il bestiame. Nel terreno intorno al nuraghe è possibile trovare pezzi di ossidiana e avanzi di cocci d'impasto nuragico nonchè stoviglie di età romana.
Nuraghe Su Cunventu
Situato a 180 metri sul livello del mare, al margine est dell'altopiano basaltico di Mogoro a dominio di una vasta zona di pascoli, è un nuraghe monotorre con rifascio. In tempi passati davanti all'ingresso della torre si trovava un recinto di protezione.
A circa un centinaio di metri a sud-ovest della torre si trovano i resti di un agglomerato di capanne, molte delle quali, contenenti ceneri e carboni, residui di pasto, oggetti di pietra e stoviglie del tipo "facies" protonuragica di Monteclaro furono distrutte nel 1954.