Comune di Ruinas nel Grighine in Provincia di Oristano Sardegna
Centro agro-pastorale di circa 1000 abitanti, situato alle pendici del Bruncu Sogaies nel Campidano di Oristano.
Il territorio, frequentato già da epoca nuragica, fu invaso dai Saraceni prima dell’anno 1000, poi fece parte del giudicato di Arborea e infine divenne feudo dei Zatrillas.
Il nome Ruinas deriva dal fatto che il paese sorgeva sulle rovine di un precedente villaggio o, come sostiene l’Angius, dove prima esisteva una macchia di rovi.
Il nome del paese compare ufficialmente per la prima volta nelle bolle pontificie di decime e censi indette nel 1341 dal Papa Benedetto.
Chiesa di San Giorgio
La chiesa parrocchiale intitolata a San Giorgio Martire sorge sul colle più alto dell’abitato (S.Michele) ed è in conci di trachite rosa.
Risalente al 1600, ha dovuto subire durante i secoli numerosi interventi e modifiche.
Il sagrato corre attorno alla chiesa, aprendosi in modo irregolare sul lato sinistro dove si trovano alcuni alberi centenari, ricordo dell'antico cimitero.
L'architettura della chiesa non ha un carattere ben definito, eccettuata la cappella del Carmelo che richiama motivi romanici con le sue tozze e forti colonne. Le colonne sostengono un capitello semplice e lineare, sul quale poggia una volta a botte piuttosto bassa: forse proprio questa cappella, la seconda a destra guardando l'altare, è il nucleo originario del tempio, che è andato via via sviluppandosi fino ad assumere l'aspetto odierno (la cappella probabilmente risale al XIII-XIV secolo).
All'interno della chiesa si trova un pregevole pulpito in legno di autore sconosciuto.
Chiesa di San Teodoro
Sull'altopiano di Santuderu a circa 2 km dal paese sorge la chiesetta campestre di San Teodoro, di origine bizantina: la sua posizione, l'isolamento e la struttura richiamano analoghe opere della religiosità contadina.
Costruita intorno al XV secolo, ha pianta rettangolare con sagrestia sul lato destro. All’esterno presenta degli speroni sui fianchi in corrispondenza dei capitelli interni, sui quali originariamente poggiavano gli archi a sesto ribassato che sostenevano le travature e la soprastante copertura lignea.
Le murature esterne non hanno caratteristiche architettoniche di rilievo, anche a seguito dei vari interventi che ne hanno sostanzialmente modificato l'aspetto primitivo, in particolare nel 1920 e nel 1958.
Fino a qualche anno fa sul lato sinistro del tempio si ergeva un campanile a vela, che è stato abbattuto con gli ultimi lavori di ristrutturazione.
A circa 300 metri dalla chiesa si trova la sorgente Santuderu, dalla quale sgorga acqua potabile, mentre dall'altopiano si può ammirare un bellissimo panorama.