Comune di Marrubiu nel Campidano in Provincia di Oristano Sardegna
Comune ad economia agricola e vinicola situato nel Campidano di Oristano, conta circa 4.900 abitanti.
L’abitato, che durante il Medioevo appartenne al giudicato di Arborea, conserva la parrocchiale seicentesca intitolata alla Madonna del Rimedio; è presente anche una piccola chiesa ortodossa.
Interessanti, a 7 km dall’abitato, la chiesetta campestre di Santa Maria di Zuarbara (sul versante orientale del Monte Arci) e i ruderi di età nuragica di Sa domu de S’Orcu, in località Santa Sofia.
Chiesa della Madonna del Rimedio
La chiesa parrocchiale, risalente al ‘600, presenta particolare interesse per l’arco trionfale in pietra scolpita.
Sa Domu de S'Orcu
Nella localita di S. Sofia sono stati rinvenuti i ruderi di un possente impianto megalitico di pianta ellittica, con corridoi coperti da lastroni a piattabanda.
Nuraghe
Questo bell’esemplare di nuraghe a corridoio si trova al confine con Morgongiori, all’estremità meridionale del territorio di Marrubiu.
Situata ad una quota di 153 metri, la fortezza presenta una pianta grossomodo quadrangolare di circa 34 x 36 metri, con paramenti murari in blocchi poliedrici di basalto.
Il corridoio principale che attraversa il nuraghe si apre sul lato orientale.
Chiesa di Zurradini
Si trova nel territorio comunale di Marrubiu, presso una sorgente ancora attiva.
E’ stata ricostruita murando nella facciata una fila orizzontale di sette conci in tufo e calcare, di cui sei con singolo incavo e il rimanente con due alloggi per bacini ceramici, oggi andati perduti.
Terme di Is Bangius
Nel territorio di Marrubiu, in prossimità di Monte Arci, è particolarmente interessante l'insediamento di "Muru 'e Bangius" caratterizzato da un importante edificio termale forse situato nei pressi di un piccolo borgo rurale.
Gli ambienti principali seguono lo schema "pompeiano", con i vani disposti tutti lungo lo stesso asse. I tre ambienti caldi sono absidati ed è presente anche un vano rettangolare, probabilmente adibito a lattrina.
L'edificio, originariamente riccamente decorato con lastre marmoree di qualità pregiata, è notevole anche per la pavimentazione a mosaico risalente a varie fasi cronologiche (dal II secolo d.C. all'età tardo antica). Lo scavo del sito ha consentito di stabilire che la struttura è stata abbandonata nel VI secolo d.C.