Comune di Bonarcado nel Montiferru nella Provincia di Oristano Sardegna
Centro agricolo-pastorale situato alle pendici sud-orientali del monte Ferru, ha una popolazione di 1800 abitanti.
Il nome di Bonarcado è sempre associato a quello del Santuario, uno dei più noti e frequentati della Sardegna, e al suo "Condaghe" (atti di contratti) ovvero la raccolta di documenti del periodo medievale alla quale si devono molte preziose notizie riguardanti i paesi della zona. Nel Registro del monastero dei Camaldolesi sono pultigliosamente annotate tutte le questioni inerenti la gestione del patrimonio ecclesiastico: questo permette di avere molte notizie sulla zona, dal 1100 alla metà del secolo successivo. Il sito sul quale sorge il paese, frequentato dall’età nuragica, divenne sede nel 1147 di un monastero camaldolese di cui resta come significativa testimonianza la chiesa di Santa Maria. A pochi passi dalla costruzione è il santuario della Madonna di Bonacattu, a croce greca, edificato nel secolo VII. Il territorio conserva importanti testimonianze archeologiche, quali i nuraghi Serra Ollastu, Nargius e alcuni monoliti.
Chiesa di Santa Maria a Bonarcado
Edificio romanico costruito nel XII secolo dai Camaldolesi giunti da Pisa, fu consacrato come “clesia nuova di Santa Maria” a motivo del preesistente piccolo santuario di pianta quadrafide situato a pochi passi dall’area in cui sorge la chiesa. Questo può identificarsi con la zona mononavata dell’attuale edificio, caratterizzato da una curiosa “pianta a tau” per l’ampliamento operato tra il 1242-1268 con l’innesto della zona trinavata, che ha raddoppiato la lunghezza originaria. Durante i lavori di restauro del 1978 si individuarono le fondamenta dell’abside che concludeva l’area mononavata (originariamente coperta in legname con transetto voltato), non più visibili perché celate da una recente pavimentazione. Interessante la facciata che regala giochi su forti contrasti chiaroscuri, mentre al centro si apre il portale con piedritti sormontati da capitelli.
Santuario di Bonacattu
Cappella cruciforme di piccolissime dimensioni, con due bracci internamente absidati e coperti da volta a botte. Le strutture più antiche sono forse anteriori al VII secolo e sono uno dei pochi esempi di forme paleocristiane nella parte centrale della Sardegna. L'interno è attualmente a croce libera con una bassa cupola al centro, di profilo irregolare, poggiante su un falso tamburo quadrato dove s'intersecano i quattro bracci asimmetrici coperti da volte a botte, di ispirazione bizantina.
La facciata, rimaneggiata verso il 1250-60, è ravvivata da nove archetti aggettanti di elegante fattura (con influssi arabi) che seguono le pendenze del tetto. Ai lati terminano su due pilastri d'angolo. L’interno conserva un bassorilievo rappresentante una Madonna con il Bambino, risalente agli ultimi decenni del XIV secolo, al quale la tradizione attribuisce virtù miracolose.
Chiesa di Santa Cristina
Chiesetta campestre a navata unica costruita agli inizi del secolo, si trova nei pressi della strada che da Bonarcado si dirige verso Paulilatino.
Ponte medioevale
Situato a meno di un chilometro di distanza dalle ultime case del paese, questo ponte a tre luci è molto ben conservato: presenta la caratteristica struttura a dorso d’asino.
Nuraghe Nargius
Situato su un’altura a 472 m di quota, questo nuraghe è del tipo a "tancato", con la torre primitiva fronteggiata da un corpo aggiunto di forma irregolarmente triangolare che si addossa circa alla mezzeria della torre antica, con due ali di muro rettilinee. La torre antica, circolare, presenta l’ingresso con pietra di architrave: il corridoio retrostante riceve sulla sinistra l'apertura della scala d'andito, di cui si vedono alcuni gradini nel vano eliocoidale. L'andito sfocia nella camera, rotonda, articolata in tre cellette di pianta semiellittica disposte a croce. La torre è alta circa 5 m mentre l'andito di ingresso con volta angolare s'innalza fino a 3 metri. Il paramento esterno è in blocchi basaltici poliedrici di medie dimensioni con interstizi riempiti d'argilla e di scaglie di pietra. Il corpo aggiunto consta di una torretta opposta al cono primitivo, ad esso collegata da due cortine curvilinee che si espandono in due ali racchiudenti le strutture primitive. Fra il mastio e la torretta aggiunta è racchiuso un cortiletto scoperto (a cui si accede dalla cortina di est) nel quale si aprono gli usci delle camere delle due torri. Nella cortina di est l'ingresso si apre alla mezzeria: la porta, sormontata da architrave, è alta circa 1 m. Il breve corridoio che immette al cortile presenta sulla destra di chi entra una garitta di pianta semiellittica. Della recinzione del cortile rimangono solo cinque filari. A poca distanza dalla torre aggiunta si trova un anello murario di 2 m di diametro, con blocchi poliedrici di medie dimensioni: si tratta di resti di capanne coeve al nuraghe.
Nuraghe Gianna Uda
Si trova ad una quota di 268 metri su uno sperone ai piedi del riu Aspiri: dirupato tranne che da un lato, domina un paesaggio pietroso detto "Sa perdera".
La costruzione forma un ellissi di circa 17 metri per 11,5 e risulta divisa in due corpi disuguali da un corridoio aperto sull'asse minore.
Il corridoio piattabandato è percorribile solo per un breve tratto dai due estremi: al centro è ostruito per cui non è possibile scorgere tracce di nicchie o celle laterali, che tuttavia si devono trovare entro il grande masso murario sulla sinistra. All'esterno la costruzione di pietre di basalto di forma poligonale, non disposte secondo linee orizzontali, si conserva per l'altezza massima di m 4,5. Abbastanza curata è la lavorazione di architravi e stipiti. Nelle adiacenze del nuraghe si osservano resti di capanne curvilinee mentre sul terreno circostante si scorgono frammenti di stoviglie rozze d'impasto e rifiuti di ossidiana.
Nuraghe Bronku
Alla quota di 616 m su un terreno roccioso e cespugliato, in un gradino del colle Cracchedu, si erge questo nuraghe che domina la valle solcata dal fiume. E’ del tipo plurimo, con la torre antica fronteggiata da un corpo aggiunto con due torrette marginali che racchiudono, insieme con la torre maggiore, un cortile. La torre principale circolare, del diametro di 10 m circa allo svettamento, presenta l'ingresso a sud-est completamente ostruito e sormontato da un architrave con spiraglio di scarico. Dietro l'ingresso il corridoio immette in una camera circolare.
Delle due torri marginali, quella est ha un diametro di 6,6 m con camera di 3 m circa, residuata per l'altezza di 3,5 m e articolata in una nicchia semiellittica a destra di chi entra, comunicante attraverso un andito col corridoio principale d'ingresso al nuraghe.
La torre a sud, del diametro di 7,6 m, contiene una camera in comunicazione col cortile tramite un andito curvilineo. Le sezioni dei corridoi delle torrette sono angolari, quelle delle camere sono ogivali.
Il cortile oblungo si trova al centro dell'insieme costruttivo e riceve le aperture degli anditi, del mastio, della torre di sinistra e quella del corridoio dell'ingresso principale.
Nuraghe Serra Crastula
Situato a 287 metri d’altezza sul ciglio di un altopiano basaltico, si affaccia e domina sulla valle del rio Cispiri. È un nuraghe complesso, costituito da una torre dalla forma a "tholos" a cui è stata addossata, posteriormente, una massa ellittica del tipo "a corridoio". L'insieme è lungo m 32,4 per una larghezza massima di 15 m. La torre rotonda, del diametro esterno di 12 m, presenta l'ingresso sormontato da pietra d'architrave. L'andito retrostante è strombato verso la camera eccentrica, rotonda, anch'essa semplicissima senza spazi sussidiari. Probabilmente esisteva un piano superiore, documentato dalla presenza di un finestrone aperto verso l’esterno all'altezza di 3 m circa. L'andito di ingresso a sezione angolare si innalza verso l'interno fino a 5 m; la camera è ogivale con 8 file di pietre. L'opera muraria è in rozzi blocchi di basalto di grandi dimensioni; nell'interno i massi hanno facce appena spianate con letti di argilla negli interstizi dei filari.
Ad ovest e a sud del complesso nuragico corre un antemurale curveggiante di 60 m di lunghezza, formato da massi rozzamente cumulati. Nei pressi del nuraghe si osservano i resti di 7 capanne circolari; tre sono disposte a gruppo con un muro esterno che le unisce.
Nuraghe Quau
Si erge ad una quota di 193 metri su un ciglione basaltico che strapiomba sulla profonda valle del riu Mannu. Il nuraghe associa la forma "a tholos" alla forma "a corridoio": l'insieme consiste in una massa ellittica-rettangolare molto irregolare, di m 42x26. L'estremo occidentale è rettilineo mentre gli altri lati sono curvilinei.
Il corpo antico è formato da due torri, affiancate e riunite per mezzo di un fasciame oblungo. La torre situata al vertice orientale del complesso, di forma irregolarmente circolare, ha diametro esterno di 10 m circa; l’ingresso dà su un corridoio che immette nella camera rotonda, in posizione eccentrica.
Nella stessa camera, a sinistra, vi sono due vani: quello più vicino all'ingresso è una celletta di piano semiellittico, l'altro è l'apertura della scala che portava al piano superiore. Sul lato destro della camera gira, addossato alla base della parete, un sedile circolare di pietre piatte.
La prima torre ha un altezza residua di circa 5 m dal suolo, l’altra di 10.
Del corpo aggiunto "a corridoio" si osserva l'ingresso esterno, ma il corridoio retrostante dopo alcuni metri è ostruito. Si può ritenere che esso, circa a metà del suo percorso, incontrasse un altro ramo di corridoio trasversale e che poi svoltasse verso est per sfociare nel cortile. Il cortile ha forma ovoidale, ma si intravede solo l'arco di parete del muro a nord: in esso probabilmente sboccava la torretta circolare incorporata nel complesso. Il grande corpo a corridoio in pietre basaltiche di grosso taglio si conserva per l'altezza media di 3 m; al suo interno si osserva l'uso dell'argilla. Nei pressi del nuraghe vi sono i resti di 3 capanne ellittiche e circolari.