Villaggio Religioso di San Salvatore a Cabras nella penisola del Sinis
Villaggio Religioso di San Salvatore
A poca distanza da Tharros si trova questo villaggio religioso, in parte alterato per riprese cinematografiche (1965), che rappresenta il più genuino esempio del genere in Sardegna: la prima domenica di settembre vi si svolge la celebre Corsa degli Scalzi, nella quale un gruppo di ragazzi a piedi nudi trasportano di corsa da Cabras la statua del santo fino alla chiesetta del villaggio, per riportarla nello stesso modo al tramonto della domenica nel paese dove viene accolta da tutta la popolazione.
Nel villaggio, dopo un giro per i vicoli tra due file di basse e antiche casette, è d'obbligo la visita alla chiesetta di S.Salvatore, sotto la quale si trova l'omonimo ipogeo.
Ipogeo di S.Salvatore
Questo monumento dimostra l'antica frequentazione del luogo da parte dei Nuragici prima, dei Punici e dei Romani in seguito: l'ipogeo infatti trae origine dal culto delle acque di età nuragica, e nell'attuale architettura risale all'età imperiale romana (IV sec. d.C.).
Dedicato originariamente ad Ercole Salvatore, fu poi consacrato a Cristo Salvatore. La struttura, scavata nella roccia per la parte inferiore e in muratura nella parte superiore, si accentra attorno ad un pozzo sacro posto in un atrio circolare con bassa cupola e foro al centro. La pianta è a tre ambienti absidati con atrio circolare cupolato, cui da accesso un corridoio posto al termine della ripida scala che parte dal pavimento della chiesa. Il corridoio ha ai lati due ambienti rettangolari; nell'ambiente di fondo si trova il pozzo, nel quale durante gli scavi fu rinvenuto un betilo. Le pareti conservano interessanti figure di epoca costantiniana (cioè coeve al monumento) rappresentanti divinità, barche e navi antiche e una serie di iscrizioni in alfabeto punico, riferite alle particolarità curative delle acque del pozzo.
Altre figure (scene del circo, un alfabeto greco) sono state aggiunte nel '600, insieme ad altri disegni più moderni.