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Comune di Villaurbana nel Monte Arci in Provincia di Oristano Sardegna

Paese agricolo di 2000 abitanti, situato tra il massiccio vulcanico del monte Arci e il monte Grighini.

Il territorio, già frequentato in epoca nuragica, divenne centro di collegamento sulla via tra Aquae Neapolitanae (Santa Maria de Is Acquas di Sardara) e Fordongianus passando per Usellus.

Nella zona vi sono numerose testimonianze puniche, documentate dai ritrovamenti: nella località di Sedd’i scobos si trovano i resti di una costruzione che potrebbe essere una fortezza punica; alle falde del Monte Arci, verso il paese, si vedono un fabbricato romano e una sorgente termale.

In località Sa Mitza si trova invece una fonte sacra, in funzione della quale nacque un luogo di culto in uso probabilmente dall’età nuragica a quella romana.

Secondo la tradizione il nome del paese deriva dal fatto che questa zona era un luogo di villeggiatura per gli abitanti di Forum Traiani i quali, per sfuggire alla malaria, si rifugiarono tra queste alture costruendovi delle ville, da cui il nome di Villa Urbana.

La prima menzione del paese si ha nel 1128 con l’atto di donazione del giudice di Arborea alla Chiesa di San Martino di Oristano; nel medioevo fece parte della Curatoria di Simaxis e più tardi della provincia di Busachi mentre nel secolo XVIII diventò feudo della famiglia dei Carroz.

Chiesa parrocchiale

La parrocchiale dedicata a Santa Margherita risale al 1712, ma ha subito lungo i secoli numerosi rimaneggiamenti.

Per accedere al portone architravato e lunettato occorre salire alcuni gradini levigati dall’usura e dal tempo.

In alto, al centro della facciata, si apre una bifora.

 

 

Nuraghi

Nel territorio si trovano diverse testimonianze di età nuragica. Si potrebbe creare un parco archeologico intorno al complesso polilobato di Baumendola e valorizzare l’area di Croddaxu, dominata dalle rovine di una fortezza che domina su un villaggio di capanne e su una tomba dei giganti, in blocchi isolati e con stele a dentelle.

Nuraghe Melas

Posto a circa 230 metri d’altitudine, il nuraghe è caratterizzato da una struttura bitorre a tancato. Lungo le pendici orientali dello sperone roccioso sul quale si trova sono stati individuati frammenti ceramici risalenti all’età tardo-repubblicana, ricollegabili ad un insediamento abitativo. Nella zona è stato rinvenuto anche un askos integro attribuibile al periodo punico, conservato presso la biblioteca comunale. Il sito nuragico, riutilizzato in età tardo antica-medioevale (V-VI sec. d.C.), ha restituito inoltre 3 frammenti fittili di lucerne cristiane, anch’essi conservati nella biblioteca.

Nuraghe Florissa

Questo nuraghe è un formidabile fortilizio, composto da un torrione centrale attorniato da un bastione turrito edificato in blocchi di trachite basaltica di forma poliedrica.

Nuraghe Baumendola

Il nuraghe Baumendola, di tipologia complessa a tholos, si trova al limite occidentale del territorio di Villaurbana al confine con quello di Oristano. La torre infatti si trova per una piccola parte in territorio di Oristano mentre la maggior parte del monumento megalitico e l’annesso villaggio si trovano in territorio di Villaurbana.

Nuraghe S.Giovanni

Situato parte in territorio di Villaurbana, parte in territorio di Siamanna, sorge a circa 80 metri s.l.m. E’ un nuraghe del tipo a tholos quadrilobato, ed ha annesso un villaggio abitato (stando alle tipologie dei materiali in esso ritrovati) già dal Bronzo Medio.

Su Secretu ‘e Sa Conca ‘e S’omini

Si tratta di una fenditura nella roccia trachitica che dà accesso ad un ambiente ipogeico. Il nome è legato ad una leggenda: in seguito al ritrovamento di un teschio umano all’interno della grotta, si pensa che esso appartenesse ad una delle ragazze madri che (si dice) per punizione venivano segregate all’interno fino alla morte per asfissia.

Di recente vi sono stati rinvenuti resti antropologici accompagnati da vasellame di impasto in frammenti. Risulta evidente che Su Secretu è una grotticella naturale che dovette servire per deposizioni funerarie; risulta però difficile in assenza di uno scavo scientifico determinare la cronologia del suo utilizzo.

 

Indicazioni Stradali
     

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