Comune di Sadali nella Barbagia di Seulo in Sardegna
Sadali, piccolo comune di 1.054 abitanti situato a 750 metri sul livello del mare, fa storicamente parte della Barbagia di Seulo, che insieme alle Barbagie di Belvì ed Ollolai costituiva l’antica regione denominata dai Romani “Barbaria”, per via del fatto che essi non riuscirono mai a conquistarla essendo abitata da popolazioni di pastori ribelli ed in perenne lotta contro l’Impero.
Il territorio è tuttora privo di zone intensamente urbanizzate, come se a primeggiare in questo angolo di Sardegna fosse sempre la natura e non la mano dell’uomo: Sadali, infatti, è un Comune conosciuto in tutta la Sardegna per le numerose bellezze naturali presenti sul suo territorio, ricco di boschi di leccio e di una popolosa fauna selvatica; numerose sono anche le grotte, tra le quali la più conosciuta e visitata è quella di Is Janas.
Grazie alla riscoperta e alla valorizzazione del centro storico numerosi turisti, incantati dalla bellezza della zona, hanno acquistato antiche case risistemandole per trascorrere momenti di indimenticabile relax lontano dai ritmi caotici della città.
Il paese è raggiungibile grazie alla strada statale 198, arteria che si diparte dal bivio di Santa Lucia nei pressi di Serri ed arriva fino a Lanusei, oppure mediante la bellissima linea ferroviaria a scartamento ridotto delle FdS, che su questa tratta opera per la maggior parte dell’anno fino ad Arbatax.
Uscendo dalla piccola stazione di Sadali, posta sull’omonimo altopiano, ci si trova di fronte ad un centro abitato piuttosto moderno, con case recenti ed ampi viali alberati: siamo nella zona nuova, situata per la maggior parte sull’altopiano, mentre quella più antica è addossata al declivio della valle.
Passeggiando per le vie del centro storico si percepisce un’aria di freschezza, forse grazie alle numerose sorgenti e fontane che sgorgano in diversi angoli, come la meravigliosa cascata (alta circa sette metri) nei pressi della chiesa di San Valentino: durante il periodo feudale la forza dell’acqua era utilizzata per azionare i mulini, uno dei quali si trova proprio accanto alla cascata.
Tracce di antichissimi insediamenti umani appartenenti alla cultura di Ozieri (IV millennio a.C.) ed al periodo che va dal Neolitico fino all’Eneolitico, riscontrabili in particolare nelle grotte naturali.
Il periodo nuragico è testimoniato da alcune tombe dei giganti e da una decina di nuraghi, la maggior parte dei quali in cattivo stato di conservazione; importanti sono anche i resti del periodo sardo – punico, con tracce di insediamenti abitativi nelle zone di Ruina ‘e Tara, Corti de Accas e Su Tellosu, mentre le rovine di un edificio termale e di un ponte romano a sette luci si trovano nella zona del Flumendosa.
Su questi territori i romani non ebbero mai un completo controllo, tanto che furono costretti a stipulare trattati di pace con gli antichi popoli della zona: secondo alcuni storici, nel 63 a.C. ne fu stipulato uno tra Azio Balbo e gli Iliesi, solennizzato con la coniazione della celebre moneta recante da un lato l’effige del pretore romano e dall’altro il mitico Sardus Pater.
Con il declino dell’Impero Romano tutta la Barbagia, quindi anche Sadali, godette di un’ampia autonomia che durò fino al 594 d.C., quando avvenne la conversione al cristianesimo del capo dei Barbaricini, Ospitone, ad opera del papa Gregorio Magno.
Con la fine del dominio bizantino, intorno all’anno Mille vi fu la suddivisione della Sardegna in quattro Giudicati e tutta la Barbagia di Seulo entrò a far parte di quello di Cagliari, divenendo una Curatoria con sede a Seulo; il territorio fu poi dominato dai pisani finché Bonifacio VIII non affidò il neo-costituito Regnum Sardiniae et Corsicae al re d’Aragona Giacomo II.
Inizialmente il possesso della zona era solo nominale, tanto che per un breve periodo il territorio passo al Giudicato di Arborea; in seguito, con l’unificazione delle corone d’Aragona e di Castiglia, Sadali entrò a tutti gli effetti sotto il domino spagnolo e, nel 1614, venne incorporato del Ducato di Mandas, che vi invitiamo a scoprire nelle pagine dedicate.
Il paese vide in tale periodo la nascita dell’illustre Salvatore Locci, che ebbe importanti incarichi per il governo spagnolo ma non dimenticò mai il suo borgo, nel quale fece costruire il primo mulino ad acqua ed abbellire la chiesa di San Valentino, arricchendola di una nuova cappella.
Nel 1843 avvenne il passaggio alla dominazione piemontese, con l’abolizione dei feudi e del Ducato di Mandas: Sadali fece parte della nuova prefettura di Isili poi, nel 1901, con la suddivisione della Sardegna in due province venne incorporata in quella di Cagliari fino al 1927, quando passò alla neonata provincia di Nuoro.
Da maggio 2005, con la nascita delle nuove province sarde avverrà la divisione dell’antica Barbagia di Seulo, con Ussassai e Seui che passeranno alla provincia d’Ogliastra mentre Sadali e i restanti Comuni a quella di Cagliari.
l’economia, importanti sono la pastorizia e l’allevamento di pollame e conigli, mentre sempre meno terreni sono destinati all’agricoltura; importanti fonti di reddito sono inoltre la ferrovia, i trasporti, il commercio e l’edilizia.
Un forte impulso all’economia della zona potrebbe venire dallo sviluppo turistico, in particolare per i flussi legati alle escursioni a contatto con la natura incontaminata e alla magnifica grotta di Is Janas abitata, secondo la leggenda, da tre donne mezze streghe e mezze fate.