Comune di Serri nel Sarcidano in Sardegna
Il piccolo Comune di Serri, passato grazie alla recente riorganizzazione delle province sarde da quella di Nuoro a quella di Cagliari, ha una superficie territoriale di 19,13 kmq, sorge ad un'altitudine di circa 600 metri ed ha una popolazione di appena 760 abitanti.
La nascita di Serri, disteso sul margine orientale della giara che da esso prende il nome, appare in stretta correlazione con i numerosi ed importanti resti della civiltà nuragica presenti sul territorio, anche se la tradizione fa risalire la sua fondazione alla fuga, a causa di una pestilenza, degli abitanti della città romana di Biora, i cui resti sono tuttora visibili nel fondo della vallata.
Il nucleo originario del paese, sorto a breve distanza dai resti del nuraghe S'Uraxi, si è sviluppato intorno alla bella chiesa parrocchiale di San Basilio Magno: edificata intorno al 1100 in stile romanico-pisano, presenta la facciata in pietra lavorata con rosone centrale ed ha subito diversi restauri nel corso dei secoli, che hanno parzialmente modificato la struttura originaria.
L'interno della chiesa, a croce latina, è interessante per l'altare maggiore in marmo accuratamente lavorato e per alcuni altari in legno policromo con colonne tortili; su un capitello della cappella dedicata alla Madonna del Rosario è riprodotto lo stemma della Famiglia Carroz, che testimonia l'appartenenza di Serri a questa casata ed all'antico Ducato di Mandas.
Tra gli edifici sacri ricordiamo inoltre la chiesetta di Sant'Antonio, risalente al 1770, e quella di Santa Lucia, situata a circa 2 km da Serri lungo la strada che conduce a Seui: in occasione della festa della Santa si tiene tradizionalmente anche la fiera mercato del bestiame, per molti anni considerata una delle principali della Sardegna ed oggi in fase di rilancio, nel tentativo di valorizzare l'economia prevalentemente agropastorale della zona.
Diverse iniziative sono state portate avanti dall’Amministrazione Comunale di Serri per la valorizzazione turistica del territorio, come la realizzazione di un sentiero panoramico che permette di godere di una splendida vista sulla vallata circostante, ma quelle più importanti riguardano il sito archeologico di Santa Vittoria, uno dei principali dell’isola, per far conoscere il quale è stato anche allestito nei locali del Comune un piccolo Antiquarium, con notizie utili a comprendere la storia e le caratteristiche della zona archeologica.
Sviluppatosi su un’area di circa quattro ettari, il sito nuragico di Santa Vittoria sorge sulla Giara di Serri ed è costituito da un esteso complesso di edifici, che possono essere raggruppati in tre zone principali, ossia quella dei templi, quella pagana e quella federale.
Nella zona dei templi si trovano un “tempio a pozzo” o “pozzo sacro”, dotato di un altare destinato al sacrificio di animali; il “tempio ipetrale” (ossia a cielo aperto) con due altari rettangolari e la piccola chiesa campestre di S. Vittoria.
Nella zona pagana si trova il grande “recinto delle feste”, fulcro della vita economica, sociale e culturale del complesso, mentre nella zona federale sorgono le abitazioni, la “capanna delle riunioni”, il “recinto dei supplizi” e quello del “doppio betile”; leggermente più isolate si trovano invece la cosiddetta “capanna del Capo” e quella del “Sacerdote”.
Un’occasione per visitare il bellissimo sito archeologico può essere, a settembre, la festa campestre di Santa Vittoria, che prevede canti e balli nei pressi della chiesa campestre; altre feste interessanti sono quella di Sant’Antonio a gennaio, con l’accensione di grandi falò, e quella di Santa Lucia a maggio con la fiera del bestiame.